Le mine feriscono e uccidono ancora nel Sahel

Quest’anno, più di 1 milione di persone sono fuggite dalle loro case nel proprio paese in Burkina Faso (sfollati interni). Le popolazioni fuggono dalle zone settentrionali del paese colpite dalle violenze terroristiche.

La pandemia di Covid-19 e le forti inondazioni che hanno colpito il paese hanno aggravato il fenomeno degli sfollati interni e hanno reso più difficile l’invio di aiuti umanitari.

Questi movimenti di popolazione intensi hanno provocato numerosi incidenti drammatici legati all’uso di mine antiuomo da parte dei terroristi in alcune regioni del Sahel.

In giugno 2020, nel Ciad orientale, quattro bambini rifugiati di età compresa tra 9 e 12 anni sono stati uccisi e altri tre gravemente feriti quando hanno raccolto un ordigno inesploso e hanno tentato di aprirlo. In Burkina Faso, il 6 giugno 2020, un ordigno è esploso mentre attraversava un veicolo che trasportava persone sfollate, vicino al campo di Mentao.

Nel mondo, le mine antiuomo fanno una vittima ogni due ore. La stragrande maggioranza di loro sono purtroppo civili. L’educazione e l’informazione della popolazione sul pericolo delle mine è fondamentale per evitare incidenti.

L’associazione Handicap International è attiva in questo settore 

 

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