Sviluppo rurale: emergenza climatica?

In Africa, gli effetti del cambiamento climatico non sono una minaccia lontana: sono già una realtà quotidiana. Raccolti distrutti, accesso ridotto all’acqua, temperature estreme… Morija ne vede gli impatti concreti nei suoi progetti sul campo. Di fronte a queste sfide, le comunità si stanno adattando con resilienza, supportate da soluzioni innovative.

 

Il clima sta cambiando, e così anche la vita

Il Sesto Rapporto di Valutazione dell’IPCC, pubblicato dal Gruppo di Lavoro su Impatti, Adattamento e Vulnerabilità, è inequivocabile: il cambiamento climatico aggrava le disuguaglianze. Secondo questo importante rapporto, che si basa su oltre 34.000 studi scientifici, la mortalità legata ai disastri climatici è 15 volte superiore nei paesi altamente vulnerabili.

L’Africa è in prima linea. Sta già subendo perdite e danni considerevoli attribuibili ai disagi causati dalle attività umane. Tra questi, il calo della produzione agricola, il rallentamento economico, la perdita di biodiversità e l’aumento della morbilità e mortalità umana. Ad esempio, nell’Africa subsahariana, tra il 1974 e il 2008, le rese del mais sono diminuite del 5,8% e quelle del grano del 2,3%. Due terzi degli africani ritengono che le condizioni climatiche per l’agricoltura siano peggiorate nell’ultimo decennio.

Il cambiamento climatico ha anche un impatto diretto sull’economia. Secondo l’IPCC, il PIL pro-capite è diminuito del 13,6% tra il 1991 e il 2010 in Africa, rispetto a uno scenario senza cambiamenti climatici.

E la tendenza difficilmente si invertirà. Entro il 2030, 250 milioni di africani potrebbero trovarsi ad affrontare una grave crisi idrica. Stagioni agricole più brevi, siccità prolungate e precipitazioni più intense minacciano la sicurezza alimentare. Sebbene l’aumento della CO₂ atmosferica potrebbe teoricamente stimolare la crescita delle colture, questo effetto sarà ampiamente compensato se il riscaldamento globale supera i 2 °C, con delle conseguenti perdite significative di resa.

Progetti umanitari sotto pressione climatica

Sul campo, i progetti di Morija devono ora integrare questi nuovi vincoli.

Togo – Ridurre le perdite nonostante la siccità

Nel Togo meridionale, Morija sostiene un progetto agroforestale che mira a riforestare e coltivare cacao e caffè, con un ambiente naturale che è boschivo e umido. Per promuovere lo sviluppo di queste specie e degli alberi fertili nei campi, vengono piantati banani a crescita rapida per fornire ombra temporanea durante il primo anno, un periodo critico per la sopravvivenza delle giovani piante.

Ma il cambiamento climatico complica seriamente la crescita delle giovani piante. In genere, le perdite sono stimate al 5%. Nel 2025, questo tasso è salito al 10%, a causa di un marzo eccezionalmente secco, in cui la zona solitamente registra qualche precipitazione. Anche gli alberi fertili, considerati più robusti, hanno sofferto di questa siccità. Questa situazione genera costi aggiuntivi per il progetto a causa della sostituzione delle piante morte e spinge i nostri collaboratori a esplorare soluzioni di irrigazione semplici ed efficaci per le stagioni a venire.

Burkina Faso – Adattare le colture al ritmo delle piogge

In Burkina Faso, le stagioni delle piogge stanno diventando sempre più imprevedibili. Spesso iniziano tardi, ma non durano più a lungo, e sono intervallate da lunghi periodi senza pioggia.

Queste condizioni mettono a repentaglio la crescita delle colture cerealicole. Di fronte a questa minaccia, Morija promuove dal 2013 la tecnica dello zaï, che consiste nello scavare buche profonde riempite di compost per trattenere meglio l’umidità intorno ai semi. Negli ultimi tre anni, il progetto ha anche distribuito agli agricoltori semi di mais migliorati “Barka” (che significa “grazie” in mooré), selezionati per la loro capacità di maturare più rapidamente.

Ciad – Resistenza alle ondate di calore e alle inondazioni

In Ciad, gli effetti del cambiamento climatico sono duplici: ondate di calore prolungate seguite da piogge violente e distruttive. Sebbene le precipitazioni annuali rimangano stabili, le precipitazioni concentrate in un breve periodo di tempo aggravano le inondazioni, poiché i terreni aridi non hanno più la capacità di assorbirle. Ciò ha un impatto diretto sulla vita economica locale.

Le donne che partecipano al progetto Risparmiare Per il Cambiamento raccontano che in certi periodi dell’anno non possono più uscire a vendere i loro prodotti prima delle 17:00, invece delle 16:00 come in passato, a causa del caldo estremo. Questo limita il loro orario di lavoro, poiché in queste zone prive di elettricità i mercati chiudono al calar della notte.

Nel luglio 2024, violente inondazioni hanno colpito la regione di Bessada-Koumra. Intere famiglie hanno perso tutto. “Eravamo sommersi dall’acqua fino alle ginocchia. Quando siamo tornati a casa, avevamo perso tutto, persino il nostro bestiame”, racconta Suzanne. Grazie a una campagna di raccolta fondi dedicata, sono stati distribuiti kit alimentari e, nell’aprile 2025, sono state fornite sementi per rilanciare una campagna agricola in un contesto di grave carenza. Sono stati acquistati e distribuiti 244 sacchi di sementi, per un totale di oltre 24 tonnellate!

Adattarsi per durare

La realtà è chiara: il cambiamento climatico non è più una prospettiva lontana. È in atto oggi, in Africa. In questo contesto, anche i progetti umanitari devono evolversi ed essere flessibili. Morija rafforza la resilienza delle popolazioni adattando i suoi interventi: sementi a ciclo breve, pratiche agricole intelligenti dal punto di vista climatico, soluzioni di irrigazione e supporto di emergenza in caso di calamità. Queste risposte concrete, spesso nate da competenze locali, sono essenziali affinché le famiglie possano continuare a vivere dignitosamente, senza dover lasciare la propria terra.