All’inizio di maggio sono stati uccisi 45 civili e 17’500 persone sono fuggite dalle zone di combattimento in Burkina Faso.
Altri attacchi terroristici hanno colpito tre zone distinte del paese. Il 9 maggio, i terroristi hanno attaccato il villaggio di FIRKA, a 45 km da Kaya, dove la nostra squadra aveva visitato un giovane paziente curato dal Dr. Hügli (vedi il nostro giornale n°345 e n°346), Djibrill, e la popolazione è stata purtroppo dispersa. Il 19 maggio la località è stata nuovamente teatro di scontri a fuoco. Altrove le case sono spesso bruciate, e centri sanitari saccheggiati.
Gli sfollati interni fuggono per salvarsi e poter sopravvivere, trovare una relativa sicurezza nei grandi centri urbani, che si ritrovano sopraffatti da questo afflusso discontinuo di famiglie in difficoltà.
“In poco più di due anni, le violenze in Burkina Faso hanno costretto più di 1,14 milioni di persone a fuggire dalle loro case in cerca di sicurezza. Allo stesso tempo, il paese del Sahel continua ad accogliere oltre 20.000 rifugiati e richiedenti asilo, principalmente originari del Mali.” (Fonte ONU)
Morija continua a dispiegare i suoi sforzi per aiutare queste famiglie con la distribuzione di kit alimentari nella regione di Kaya, regione urbana ad altissima densità di sfollati interni. Nel 2020, Morija ha potuto aiutare oltre 40’000 sfollati interni, ma c’è ancora molto da fare.
ABBIAMO BISOGNO DI VOI!
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